giovedì 7 febbraio 2008

Inflazione, deflazione, recessione, depressione e stagflazione: cosa sono?

Signor Lippi,
leggendo i giornali in questi giorni, trovo sempre più spesso termini alquanto difficili, tipo stagflazione, euribor, spread. Ho visto il Suo sito che da molte spiegazioni, non potrebbe farci per noi comuni mortali una specie di vocabolarietto d'economia?
Martina L.

Cara Martina, per quello che chiedi, se ho ben capito una specie di glossario, volendolo fare completo, ci vorrebbe un sacco di tempo, per ora, così alla buona ti do un minimo di spiegazione.

Poi chi sa che tu non mi abbia dato una nuova idea da riportare sul mio sito

Intanto a grandi linee:

I termini a cui ti riferisci sono legati al così detto ciclo economico, che alterna fasi di buon andamento a fasi di cd depressione in base alla maggiore o minore crescita del PIL.

INFLAZIONE: si intende con questo termine un aumento generalizzato di prezzi delle merci tutte, con conseguente diminuzione del potere di acquisto della moneta.

DEFLAZIONE: si intende con questo termine quella fase economica in cui lo sviluppo è nettamente inferiore alla norma, lo si usa per indicare fasi brevi di contrazione dello sviluppo.

Per fasi più lunghe si parla di

RECESSIONE: fase caratterizzata da bassa produttività, cioè crescita negativa del PIL, aumento di disoccupazione, ristagno sino a diminuzione da parte delle imprese di domanda di credito.

DEPRESSIONE: è esattamente l’opposto di ciò che gli antichi Romani definivano RICCHEZZA DI UN PAESE, ovvero la ricchezza è determinata dalla circolazione del danaro, quindi la depressione rappresenta quel momento non auspicabile in cui giungendo gli effetti di inflazione deflazione e recessione, si arriva a un ristagno in cui i CREDITORI dopo essersi incamerati i beni dei debitori a quattro soldi, si ritrovano a non poterli alienare per ricreare denaro in quanto hanno distrutto l’economia del paese.

Non per nulla prevedevo in una intervista tempo fa che alla fine sarebbe accaduto che il serpente bancario , attaccando a mangiarsi la coda, sarebbe arrivato alla propria testa.

A questo punto resta l’ultimo gradino:

STAGFLAZIONE: si ha quando la offerta di danaro da parte delle Banche è eccessiva da una parte, e provoca quindi inflazione, ma nel frattempo resta insufficiente perché le imprese possano mantenere la produzione e la occupazione al giusto livello, a causa dell’esagerato costo del danaro. Avremo quindi un misto di inflazione e recessione, appunto la temuta stagflazione.