mercoledì 27 giugno 2007

Enti Locali : Projet Financing e cartolarizzazioni, un nuovo allarme per i cittadini

Inizia una nuova epoca per gli Enti locali, che si preparano ad un nuovo assetto economico ed amministrativo, grazie alle nuove tecniche di finanziamento e di gestione del debito. Sulla carta è tutto apparentemente lineare e conveniente, ma lo è veramente conveniente per tutti i soggetti interessati? Non credo proprio che sia così..
Comincio dall’esempio più comune e semplice .

Capita frequentemente che vi siano casi di robusti conflitti di interesse negli Enti Locali fra Amministratori ed Imprese che appaltano i lavori Pubblici, per esempio. Ecco che con una certa facilità, quello che appariva sulla carta il mezzo per ottenere la quadratura del cerchio fra interesse dell’Ente (e dei cittadini) a realizzare le opere pubbliche spesso indispensabili, e la necessità di gestire al meglio i debiti, si trasforma in una autentica truffa ai danni dei cittadini, per di più legalizzata.


Inizia una nuova epoca per gli Enti locali, che si preparano ad un nuovo assetto economico ed amministrativo, grazie alle nuove tecniche di finanziamento e di gestione del debito. Sulla carta è tutto apparentemente lineare e conveniente, ma lo è veramente conveniente per tutti i soggetti interessati? Non credo proprio che sia così..
Comincio dall’esempio più comune e semplice .

Capita frequentemente che vi siano casi di robusti conflitti di interesse negli Enti Locali fra Amministratori ed Imprese che appaltano i lavori Pubblici, per esempio. Ecco che con una certa facilità, quello che appariva sulla carta il mezzo per ottenere la quadratura del cerchio fra interesse dell’Ente (e dei cittadini) a realizzare le opere pubbliche spesso indispensabili, e la necessità di gestire al meglio i debiti, si trasforma in una autentica truffa ai danni dei cittadini, per di più legalizzata.

Per capire come questo possa accadere occorre un minimo di informazione, prendiamo il PROJET FINANCING, ne sentiremo parlare assai : conosciamolo.

Esistono due tipi di modalità per realizzare un projet financing:



  1. BUILD, OPERATE AND TRANSFER, consiste nella concessione di costruzione e gestione dell’opera significativa data ad una società privata che la finanzia, la realizza, la gestisce, per un certo periodo, prima di trasferirla all’ Ente Pubblico concedente. In questo modo non subentra alcun onere per l’ente locale in quanto la appaltata si ripaga e guadagna con la gestione;

  2. PRIVATE-PUBLIC PARTNERSHIP , con cui si da vita ad una società mista: privata-pubblica la cui gestione è affidata al privato ma consente all’Ente Pubblico di partecipare agli utili : in tal modo l’Amministrazione locale si indebiterà in percentuale insieme alla società costruttrice, ma , partecipando agli utili, si finanzia la percentuale che gli compete di rimborso del prestito ottenuto per la realizzazione dell’opera pubblica, e potrà altresì abbassare le tasse.


Mentre il tipo A) va ad esclusivo vantaggio della società privata per il periodo di tempo che dura la concessione, il tipo B) permette alla Amministrazione dell’ente pubblico di non dover sopportare eventuali ulteriori oneri, nel corso del rapporto, ma addirittura diminuirli.
In pratica si coinvolgono soggetti privati nella realizzazione di opere pubbliche.

Con simile tecnica di finanziamento, le Amministrazioni possono sopperire alla scarsità di fondi pubblici. In queste operazioni, centrale è anche la funzione degli Istituti di Credito che debbono ovviamente valutare tutto il progetto compresi i costi/ricavi e conseguenti flussi di cassa generati dal progetto stesso (il riferimento alle tariffe è evidente). Ed è evidente che la garanzia che assiste il debito è rappresentata non dal patrimonio della azienda, ma solo dalle attività connesse al progetto finanziato.

Rispondendo a determinate condizioni socio economiche, gli Enti possono realizzare materialmente i progetti mediante fondi fornitigli dall’Istituto Creditore, il quale autorizzato a queste operazioni, si approvvigiona emettendo titoli da vendere sul mercato degli investitori : questa operazione si chiama “cartolarizzazione”.

E’ inoltre possibile anche la cartolarizzazione degli immobili. L’ente cioè cede gli immobili che intende dismettere ad una società appositamente costituita , che effettuerà la cartolarizzazione dei proventi derivanti dalla dismissione del patrimonio immobiliare, la quale versa all’Ente locale il prezzo degli immobili utilizzando le risorse ottenute dal collocamento sul mercato di titoli emessi a valere sui crediti oggetto della operazione di vendita degli immobili.

L’articolo 84 legge 27 dicembre 2002 n. 289, riconosce agli Enti locali la possibilità appunto di effettuare operazioni di cartolarizzazione dei proventi derivanti dalla dismissione dei rispettivi patrimoni immobiliari, e rimanda ai commi 1, 2, 4, 6, , 7 dell’art. 2 del decreto legge del 25 sett. 2001, n. 351, convertito in legge 23 nov. 2001 n. 410, applicando il medesimo trattamento tributario contenuto nella disciplina della cartolarizzazione.

Ma i Comuni e gli Enti, possono cartolarizzare anche i contributi ove li ricevessero, le concessioni di diritto di superficie e di sottosuolo; in conclusione tutto o quasi è cartoralizzabile , quindi di fatto avremo che gli Enti, compresi i Comuni, cederanno debiti e crediti, gonfiandoli in modo opportuno e chiamandosi fuori da ogni responsabilità, perché di questo in sostanza si tratta, basta controllare le leggi sulla cartolarizzazione delle quali sarebbe bene far riconoscere la incostituzionalità : gli Enti potranno impunemente rimettere ai cittadini ogni onere derivante dal complesso del proprio indebitamento, appesantendo le tasse, le Ici , le addizionali., le tariffe.

Per quanto riguarda le società appaltate che intendano ricorrere alla cartolarizzazione dei crediti che vantano col Comune o Ente in genere, avranno dalla Banca acquirente della cessione la totale soddisfazione, avranno azzerato il debito contratto con il comune, gestiranno i beni prodotti, senza problemi : i costi saranno ripartiti tra l’Ente, tramite i cittadini contribuenti o pagatori di tariffe e gli investitori acquirenti i titoli sul mercato. In ogni caso enti e imprese si chiamano fuori da ogni responsabilità, tengono per sé i guadagni e scaricano i costi sui cittadini e sugli investitori.

Si sta in altre parole preparando una vera e propria truffa legalizzata, a cui spesso si aggiungono enormi conflitti ed intrecci di potere tra Amministratori ditte appaltatrici, professionisti, consulenti, che ovviamente fanno levitare i costi, il tutto a danno sempre e solo del cittadino